4 NOVEMBRE “1914 – 1918, LA GUERRA DEGLI ULTIMI DIARIO DI UN ALPINO”
1914 – 1918, LA GUERRA DEGLI ULTIMI
DIARIO DI UN ALPINO
DANIELE BIACCHESSI
(voce narrante, regia, riduzione teatrale)
MASSIMO PRIVIERO
(voce, chitarra, canzoni)
FULVIO BELLA
(consulenza storica)
TOUR 2014
04/11/14. Milano, Auditorium di via Valvassori Peroni, “La città dei narratori, il futuro della memoria”, ore 21
10/11/14. Milano, Teatro dell’Elfo, ore 21
18/11/14 Brugherio, Teatro San Giuseppe, ore 21
PROMO DELLO SPETTACOLO
http://www.danielebiacchessi.it/laguerradegliultimi.mp3
BOOKING
info@danielebiacchessi.it
priviero@aliceposta.it
fulvio.bella@alice.it
SCRIPT
A cento anni dalla grande guerra, Daniele Biacchessi e Massimo Priviero mettono in scena “1914 – 1918, la guerra degli ultimi. Diario di un alpino”, spettacolo di teatro, letteratura e canzoni.
Pietro Antonio Bruna-Rosso, alpino classe 1896, nato a Elva in Val Maira, a ottant’anni decide di scrivere “quello che ricordo della mia vita”.
Prende in mano la penna e con la sua grafia limpida ed ordinata riempie 40 pagine di foglio protocollo.
Ed ecco scorrere davanti a noi l’immagine della sua mamma colta dalle doglie del parto mentre era in montagna a portare il pranzo al marito che falciava e che subito viene trasportata con la slitta già carica di fieno nella stalla di casa a partorire; la sua infanzia di pastore, ma soprattutto ecco presentarsi la terribile esperienza della prima guerra mondiale.
Pietro Antonio è costretto ad abbandonare le sue montagne della Val Maira, per andare a combattere in prima linea, al fronte in Veneto e Trentino.
E qui i ricordi diventano vivissimi, quasi che quel tempo fosse ancora il tempo dell’oggi. Vediamo le crudeltà della guerra, ma altresì la capacità, anche nei momenti più disperati, di non perdere l’umanità.
C’è la vita quotidiana, di un uomo che sa che può morire da un momento all’altro, ma che affronta la situazione con un proprio personale eroismo quotidiano. Un eroismo non gridato, non ideologico, non esaltato, ma vissuto con la modestia di chi sapeva che quello era, in quel momento, il suo dovere.
Ed ecco che momenti storici come la rotta di Caporetto, le battaglie sul Monte Nero, perdono ogni retorica e si presentano a noi con i fuochi in lontananza dei paesi bruciati e le granate di cannone che scoppiano al suo fianco uccidendo compagni ed amici
C’è la sua sorpresa nel vedere, una volta conquistate le trincee nemiche nei pressi di Gorizia che lì c’erano slarghi con brandine, tavolini, latrine; la scoperta di una guerra che non fa distinzione tra buoni e cattivi perché i buoni e i cattivi sono ovunque, perché gli orrori sono equamente distribuiti, come quel suo comandante che non si oppone a quei fanti che sparano contro nemici che avanzavano con le mani alzate e la bandiera bianca.
C’è la consapevolezza dell’importanza della disciplina, quella stessa che la famiglia gli aveva imposto con tremenda durezza fin da bambino, ma altresì la considerazione che se si è salvato è grazie ad un atto di insubordinazione del suo compagno che nonostante fosse vietato dal regolamento occuparsi dei feriti, lo porta in spalla al sicuro sul monte, prima di tornare a combattere.
C’è la prigionia in Ungheria, i ricoveri in ospedale, la faticosa avventura del ritorno in Italia.
C’è la pace con il suo carico di speranze deluse, e l’ emigrazione clandestina in Francia da solo prima, poi con la moglie, per ricordarci, anche se oggi fingiamo di non sapere, che siamo stati anche noi per molti anni emigranti clandestini in terre straniere.
Ma come sottofondo a tutto ciò, emerge con forza incedibile che esce da ogni pagina, un profondo amore per il suo paese Elva, per la casa dei suoi avi, per la sua lingua l’occitano, lingua che ha sempre coltivato e parlato.
E c’è l’amore per il sapere, per la poesia. L’orgoglio per una vita libera ed onesta.
BIOGRAFIE
Daniele Biacchessi, giornalista e scrittore. Caporedattore di Radio24-Il Sole24ore.Premio Cronista 2004 e 2005 per il programma “Giallo e nero”. Premio “Raffaele Ciriello” 2009 per il libro “Passione reporter”. Premio Unesco 2011 per lo spettacolo “Aquae Mundi” con Gaetano Liguori.
Ha pubblicato decine tra libri, prefazioni e interventi. “La fabbrica dei profumi” (Baldini&Castoldi,1995), “Fausto e Iaio” (Baldini&Castoldi, 1996), “Il caso Sofri” (Editori Riuniti, 1998), “L’ambiente negato” (Editori Riuniti,1999), “10,25 cronaca di una strage” (Gamberetti, 2000), “Il delitto D’Antona” (Mursia, 2001), “Un attimo..vent’anni” (Pendragon, 2001), “Ombre nere” (Mursia, 2002), “Punto Condor. Ustica, il processo” (Pendragon,2002), “L’ultima bicicletta, il delitto Biagi” (Mursia, 2003), “Cile 11 settembre 1973? (Franco Angeli, 2003), “Vie di fuga. Storie di clandestini e latitanti” (Mursia 2004), “Roberto Franceschi: processo di polizia” (Baldini Castoldi Dalai,2004), “Walter Tobagi. Morte di un giornalista.” (Baldini Castoldi Dalai, 2005), “Una stella a cinque punte. Le inchieste D’Antona e Biagi” (Baldini Castoldi Dalai, 2007), “Il paese della vergogna” (Chiarelettere, 2007), “Fausto e Iaio, trent’anni dopo”, capitolo “I fatti” (Costa&Nolan, 2008), “Passione reporter” (Chiarelettere, 2009),”Attentato imminente”, prefazione al libro di Simona Mammano e Antonella Beccaria (Stampa Alternativa, 2009), “Per non dimenticare, il teatro civile di Daniele Biacchessi (Associazione LaLokomotiva, 2010), “Maledetta fabbrica” a cura di Simona Mammano, capitolo sulle morti bianche (Stampa Alternativa, 2010), “Teatro civile, nei luoghi della narrazione e dell’inchiesta” (Edizioni Ambiente collana Verdenero inchieste, 2010),”Orazione civile per la Resistenza” (2012, Promomusic), “Enzo Tortora, dalla luce del successo al buio del labirinto” (2013, Aliberti), “I narratori della memoria” (Vololibero, 2013), “Giovanni e Nori, una storia di amore e di Resistenza” (Laterza, 2014).
Nel 2001 scrive e dirige il docufilm “Il filo della memoria” (montaggio di Gianfranco Vietti), sui familiari delle vittime delle stragi e del terrorismo.
Daniele Biacchessi é autore, regista e interprete di teatro narrativo civile.
“1914-1918. La guerra degli ultimi. Diario di un alpino” (2013) con Daniele Biacchessi e Massimo Priviero.
“Giovanni e Nori, una storia di amore e Resistenza” (2014) con Gang e Gaetano Liguori.
“La storia e la memoria” (2004) , “Fausto e Iaio, la speranza muore a 18 anni” (2005), “La Fabbrica dei profumi. Il racconto di Seveso” (2006), “Storie d’Italia. I diari” (2006), “Punto zero, frammenti di underground americano” (2008), “Piazza Fontana, il giorno dell’innocenza perduta” (2009), Ustica Punto Condor” (2011), con il sassofonista Michele Fusiello.
“Orazione civile per la Resistenza” (2011) in solista. “Orazione civile per la Resistenza – La rossa primavera” (2012) con Marino e Sandro Severini dei Gang e Michele Fusiello. “Roberto Franceschi. Processo di polizia” (2005), “Quel giorno a Cinisi. Storia di Peppino Impastato” (2006),”Aquae Mundi, l’acqua è un bene comune” con il pianista Gaetano Liguori.
“Il paese della vergogna” e “Passione reporter” con Marino e Sandro Severini dei Gang.
“I ventitré giorni della città di Alba” (2007) e “Il sogno e la ragione. Storie del ’68?, con Gaetano Liguori e Michele Fusiello.
“Il lavoro rende liberi” (2010) con il cantautore Andrea Sigona e con l bluesman Daniele Tenca e Haggy Vezzano..
“Cento passi contro la mafia” (2010) con Tiziana Di Masi e Gaetano Liguori.
“Storie dell’Altra Italia” (2010) con Gang e Massimo Priviero.
“Il sogno italiano” (2013) con Massimo Priviero, Tiziana Di Masi, Gaetano Liguori, Michele Fusiello.
In forma di solo reading, ha scritto “Luigi Tenco, morte di un cantautore” e “Le crepe della memoria” per le vittime del terremoto dell’Aquila.
Nato all’inizio degli anni ’60 sul litorale veneziano, Massimo Priviero vive e cresce a Jesolo. La prima parte della sua vita si divide tra vagabondaggi europei da menestrello di strada, studi universitari e musicali (è per esempio laureato in Filosofia Politica) e lavori di varia natura. Trasferitosi a Milano dopo aver firmato per Warner Music, alla fine del 1988 pubblica con successo “San Valentino”. Nel 1990 esce “Nessuna resa mai”, un album magico la cui titletrack diventa una sorta di manifesto esistenziale. Pubblicato con successo anche in numerosi paesi europei, si avvale della prestigiosa produzione di “Little” Steven Van Zandt, leggendario chitarrista e coproduttore dei grandi album di Springsteen. Priviero, impegnato in questi anni anche sul fronte “sociale”, è per esempio l’artista italiano testimonial di “Sos Racisme”. Nel 1992 pubblica “Rock in Italia”, a cui fanno seguito nel ’94 e nel ’98 rispettivamente “Non mollare” e “Priviero”. Il viaggio prosegue in grande equilibrio tra le due anime dell’artista, quella più “rock d’autore” e quella più da “storyteller”. Nel 2000 esce “Poetika”, nel 2003 “Testimone” e nel 2006 “Dolce Resistenza”, album di grandi riscontri e di elevata forza artistica, poetica e vocale che si traduce in tour e concerti di grande impatto emozionale e che in qualche modo fa da spartiacque alla sua carriera. Un lavoro particolare sarà poi “Rock and Poems”, 2007, dove l’artista ribalta a suo modo grandi classici dei ’60 -’70: da Dylan a Waits, a Fogerty e tanti altri. Nel 2009 esce l’antologia reincisa “Sulla strada”, pubblicata anche in Germania e in Austria. Nella primavera del 2010, esce il tanto atteso primo live ufficiale con DVD allegato intitolato “Rolling live”. L’album, oltre ad entrare nelle top delle classifiche ufficiali di vendita, è contemporaneo all’uscita di un libro/biografia scritto dal giornalista Matteo Strukul, che avrà successive ristampe. Il titolo, neanche a dirlo, “Nessuna Resa Mai. La strada, il rock e la poesia di Massimo Priviero”. In seguito, Massimo ha messo in scena e portato in tour gli spettacoli teatrali di musica e teatro civile “Dall’Adige al Don. Viaggio nella memoria”, insieme allo scrittore Roberto Curatolo e, successivamente, insieme al giornalista-scrittore Daniele Biacchessi e ai Gang, le “Storie dell’Altra Italia”. I riconoscimenti di critica e di pubblico gli hanno fatto conseguire in carriera svariati premi (come il “Lunezia” e l'”Enriquez”), nonostante l’artista si sia sempre tenuto lontano dall’inseguirli. Nel 2012 esce “Folkrock”, realizzato insieme al violinista Michele Gazich, un viaggio acustico che rilegge, rivisita e reinventa canzoni immortali del secondo novecento. Ad inizio ottobre del 2013 esce il nuovo album di inediti intitolato “Ali di Liberta’”, vero manifesto non solo della sua musica ma anche di un vero e proprio modo di stare al mondo, fatto di forza esistenziale e di poesia.
Fulvio Bella è nato a Milano nel 1950. Pur avendo svolto fin dalla prima giovinezza una intensa attività nel mondo sindacale (è stato membro dell’esecutivo di fabbrica della Pirelli dal 1971 al 1975), della politica (funzionario del Pci con vari incarichi) dell’amministrazione comunale (vicesindaco nella città di Brugherio) e ora della cooperazione (membro del cda di Coop Lombardia) non ha mai smesso di occuparsi della sua vera passione: la letteratura. Da sempre tiene diari, collabora a riviste, scrive poesie, racconti e libri di viaggio. Nel dicembre del 2010 con la poesia “direbbe Raboni” si è classificato primo al concorso nazionale di poesia “Francesco Chirico” patrocinato dalla Regione Calabria e promosso dall’Associazione “incontriamoci sempre”
Nell’agosto del 2011 con la poesia “Battaglia navale” si è classificato primo al concorso internazionale di poesia “Di verso in verso” organizzato dal comune di Crognaleto (TE) nella sezione Menzioni Speciali. Il 24 novembre 2011 si è classificato primo al VI premio internazionale Gaetano Cingari indetto dalla casa editrice Leonida con la silloge poetica “nel vetro incandescente del mio vivere” Con la fiaba “Zagabum” ha vinto il premio premio al concorso “Nonni e nipoti” organizzato dall’Università della terza età di Brugherio e patrocinato dalla locale sede dei Lyons e con “Lettera a Corrado” è arrivato terzo al concorso “Lettere dal cassetto” organizzato dal Festival delle lettere. Ad aprile 2012 è stato tra i segnalati dalla giuria nel concorso “Fortunato Pasqualino” organizzato dal comune di Butera (CL) con il racconto “la signora Sara” e nel concorso “Mario Ferrario, immagini da leggere” organizzato dal comune di Cernusco Lombardone (Lecco) con la poesia “rihinia” A dicembre 2012 è uscito per conto dell’Associazione Culturale Carta e Penna, come silloge poetica finalista della selezione editoriale indetta dall’Associazione nel 2012, il libro “Cincischiando, poesie un po’ serie e un po’ no”.
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