Categoria: Associazione Arci Ponti di memoria
L’ Associazione Arci Ponti di Memoria é costituita da attori, narratori, musicisti, cantautori, artisti.
Presidente Daniele Biacchessi
Vicepresidenti Massimo Priviero e Gaetano Liguori
Segretario e tesoriere Michele Fusiello
Consigliere: Ezio Guaitamacchi – Tiziana Di Masi
Ufficio stampa: Andrea Guolo
0 Il dovere della memoria
Il dovere della memoria
di Daniele Biacchessi
Presidente associazione Arci Ponti di memoria
Creare la prima rete sulla memoria e sull’impegno civile in Italia.
Dal dovere della memoria nasce l’associazione Arci Ponti di memoria.
Lo scopo è riunire musicisti, attori, narratori, registi, giornalisti, scrittori, associazioni, teatri, operatori, spettatori, cittadini.
L’associazione Arci Ponti di Memoria realizza un grande progetto di democrazia partecipata per diffondere e promuovere la cultura della memoria italiana attraverso festival di musica, cinema, teatro, arti visive, workshop didattici, rassegne letterarie, iniziative editoriali (libri, cd, dvd).
L’associazione Arci Ponti di Memoria promuove operazioni culturali in difesa dei valori scritti nella nostra Costituzione e quelli fondanti della Resistenza, in ricordo delle vittime delle stragi che hanno insanguinato il nostro paese (Portella della Ginestra, piazza Fontana, piazza della Loggia, Questura di Milano, Italicus, Stazione di Bologna, Rapido 904), in memoria delle vittime di omicidi politici che a oggi non hanno avuto alcuna giustizia, in onore delle tante vittime uccise dalle mafie.
Organizza iniziative culturali che possano contribuire a diffondere la cultura della legalità contro la criminalità, la difesa e il rispetto dell’ambiente, il contrasto di ogni forma di razzismo e discriminazione, la dignità dei lavoratori.
Esporta in tutta Italia il format “La città dei narratori”, una carovana viaggiante composta da spettacoli di teatro di narrazione e “teatro civile”, set di canzone d’autore, rock, jazz, blues, musica etnica, rassegne cinematografiche, mostre, performance, reading letterari, laboratori didattici. Al progetto dell’associazione Arci Ponti di Memoria hanno aderito al momento Daniele Biacchessi, Massimo Priviero, Gaetano Liguori, Michele Fusiello, Gang, Cisco, Giulio Cavalli, Parto delle nuvole pesanti, Tete de bois, Gabriele Vacis, Materiali Sonori, Roberto Cavosi, FEV, Corte dei miracoli, Manuel Ferreira e Alma Rosè, Ulderico Pesce, Tiziana Di Masi, Ezio Guaitamacchi, Giordano Sangiorgi e Mei, Beppe Giampà, Claudio Fucci e Volo Libero, Andrea Sigona, Settegrani, Vittorio Agnoletto, Filippo Andreani, Alfonso De Pietro, Fabrizio Zanotti, Livia Grossi, Rosario Pantaleo, Ugo Capezzali, Luca Maciacchini, Marco Oldani “Reb”, Giuliano Mori, Ventruto, Compagnia del Melarancio, Casa editrice Moby Dick,, Ilaria Ramoni e Libera Milano, Letizia Bernazza, Tiziana Pesce, Laura Tussi, Fabrizio Cracolici, Carmelo Pecora, Elena Invernizzi, Stefano Paolocci, Manlio Beligni, Fabrizio Mandorlini, Adele Marini, Paolo Monesi, Simone Saccucci, Stefano Ferro, Matteo Passante, Marco Moriconi, Confraternita del Chianti, Riccardo Fancini, Gino Marchitelli, Mario De Leonardis, Rosa La Guardia e Info giovani di Genzano e molte altre realtà importanti come l’associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica, l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio, associazioni culturali radicate nel territorio, spettatori e cittadini.
Associazione Arci Ponti di memoria Line up
Presidente e tesoriere: Daniele Biacchessi
Vicepresidenti Massimo Priviero e Gaetano Liguori
Segretario organizzativo Giuliano Mori
Consiglieri: Tiziana Di Masi – Ezio Guaitamacchi
Ufficio stampa: Andea Guolo
Social network: Piero Gatti
Infoline
E mail: info@danielebiacchessi.it
Sito internet: http://pontidimemoria.it
Facebook:https://www.facebook.com/AssociazioneArciPontiDiMemoria
Twitter: https://twitter.com/Pontidimemoria
0 Perché iscriversi a Ponti di memoria
Perché iscriversi a Ponti di memoria
In corso la campagna di tesseramento 2015 dell’Associazione Arci “Ponti di memoria”. La tessera 2015 costa 30 euro annui per vecchi e nuovi soci e ha diritto a sconti e riduzioni in cinema, teatri, negozi il cui elenco trovate su www.arci.it
Inviare il bonifico di 30 euro a
ASSOCIAZIONE PONTI DI MEMORIA
CARIPARMA MILANO AGENZIA 42
IBAN IT62I0623009798000063463191
Il bonifico all’associazione Arci “Ponti di Memoria” si può effettuare attraverso sportello bancario, conto corrente on line, bancoposta online, paypal verso conto corrente su http://www.paypal.com, paypal verso paypal su http://www.paypal.com (account Daniele Biacchessi info@danielebiacchessi.it).
Dopo l’iscrizione confermate a info@danielebiacchessi.it con vostro nome, cognome, dati anagrafici e recapiti.
Senza i vostri dati e la vostra mail ci è difficile inviarvi le comunicazioni e le tessere dell’associazione.
Tutti i contributi dei soci e dei simpatizzanti dell’associazione Arci Ponti di memoria serviranno per realizzare progetti, festival, rassegne, laboratori didattici e workshop sulla cultura della memoria, a difesa dei valori scritti nella Costituzione italiana.
0 Dal 12 gennaio campagna di crowdfunding per il dvd di “Giovanni e Nori”
Dal 12 gennaio 2015
Campagna di crowdfunding
www.becrowdy.com
Con il sostegno dell’Associazione Memoria storica Giovanni Pesce
Giovanni e Nori
Una storia di amore e di Resistenza
Aiutateci a realizzare un piccolo grande sogno di memoria e di impegno civile.
Una produzione video diretta da Saverio Femia e Stefano Bisulli per ricordare Giovanni Pesce e Onorina Brambilla Nori, attraverso il lungo tour di uno spettacolo di successo con Daniele Biacchessi (voce narrante, testo, regia), Marino Severini Gang (voce, chitarra 12 corde), Sandro Severini Gang (chitarra elettrica), Gaetano Liguori (piano elettrico), Giulio Peranzoni (illustrazioni live con tecnica Ldp).
Un dvd che racconta anche attraverso la testimonianza di Tiziana Pesce, due vite straordinarie fatte di passione politica, Resistenza e amore, dove la grande Storia incontra per la prima volta la vita privata di due partigiani.
LA STORIA
Giovanni Pesce, comandante partigiano responsabile dei Gap di Torino e di Milano, è stato un protagonista della Resistenza e della Liberazione. Giovanissimo ha aderito al Partito comunista e combattuto nelle Brigate internazionali contro Franco. Tornato in Italia, è catturato e mandato al confino. Per lui, giovane proletario emigrato con poca cultura, l’incontro a Ventotene con il fior fiore dell’antifascismo diventa fondamentale. Liberato intorno all’estate del 1943, dopo l’arresto di Mussolini e l’armistizio dell’8 settembre, inizia la clandestinità, prima a Torino, poi a Milano.Per Giovanni, primula rossa dell’antifascismo italiano, saranno mesi di azioni militari avventurose, leggendarie, coraggiose, drammatiche.
Proprio nella Milano occupata dai nazisti, stremata, affamata, disseminata di luoghi dell’orrore, avviene l’incontro di una vita: i due partigiani Giovanni e Nori si conoscono, si innamorano e non si lasciano più. Le loro vite si intrecciano indissolubilmente con la lotta antifascista: i Gap colpiscono, attaccano e fanno azioni di guerriglia, i tedeschi arrestano, torturano, uccidono. Nella città crocevia di spie e delatori al servizio del nemico, Nori cade in un’imboscata e viene deportata. È l’ultima separazione perché insieme, Giovanni e Nori, rimarranno tutta la vita, condividendo e facendo sulla propria pelle la storia di quegli anni.
LA SCELTA DEL CROWDFUNDING
La storia di questa straordinaria coppia di partigiani viene raccontata nel fortunato libro “Giovanni e Nori, una storia di amore e di resistenza” di Daniele Biacchessi (Laterza, collana «i Robinson / Letture»), diventato poi uno spettacolo dal vivo e un cd live di Daniele Biacchessi, Gang, Gaetano Liguori, registrato il 24 gennaio 2014 a Milano, teatro Edi Barrio’s da Alessandro Bettinzoli, mixato ed editato da Jono Manson, disegnato e impaginato da Luca Guerri.
Ora scegliamo il sistema del crowdfunding per produrre un video con la regia, il montaggio di Saverio Femia e Stefano Bisulli, che contiene le testimonianze di Tiziana Pesce, Daniele Biacchessi, Marino Severini, Gaetano Liguori e Giulio Peranzoni, e che trasferisce in immagini il pensiero politico e il percorso umano di Giovanni e Nori.
Se ci darete una mano, uscirà nel 70esimo anniversario della Liberazione, perché la storia della Resistenza e dei partigiani non vada mai dimenticata.
IL TRAILER DI SAVERIO FEMIA E STEFANO BISULLI
https://www.youtube.com/watch?v=i5AAcXQisDE&feature=share
https://www.facebook.com/video.php?v=10152663444372830
BIOGRAFIE
Daniele Biacchessi, giornalista e scrittore, è caporedattore di Radio24. Ha vinto il Premio Cronista 2004 e 2005 per il programma Giallo e nero, il Premio Raffaele Ciriello 2009 per il libro Passione reporter (Chiarelettere 2009) e il Premio Unesco 2011 per lo spettacolo Aquae Mundi con Gaetano Liguori. Tra le sue numerose pubblicazioni: La fabbrica dei profumi (Baldini & Castoldi 1995); Fausto e Iaio (Baldini & Castoldi 1996); Il caso Sofri (Editori Riuniti 1998); L’ultima bicicletta. Il delitto Biagi (Mursia 2003); Il Paese della vergogna (Chiarelettere 2007); Passione reporter (Chiarelettere 2009), Orazione civile per la Resistenza (Promo Music 2012); Enzo Tortora. Dalla luce del successo al buio del labirinto (Aliberti 2013), Giovanni e Nori, una storia di amore e Resistenza (Laterza 2014). In uscita nell’aprile 2015, il romanzo sulle stragi nazifasciste dell’estate del ’44, quelle tra le altre di Monte Sole, Sant’Anna di Stazzema, Vinca. È anche autore, regista e interprete di teatro narrativo civile e presidente dell’associazione Arci Ponti di memoria.
Marino e Sandro Severini fondano il loro primo gruppo Ranxerox sul finire degli anni Settanta; cambiano poi nome in Paper’s Gang e, definitivamente, in The Gang nel 1983. I Clash sono il loro primo punto di riferimento. Iniziano l’attività discografica cantando in inglese e autoproducendo l’extended play Tribe’s union (1984), e l’album Barricada Rumble Beat (1987).Il gruppo firma per la CGD e pubblica Reds (1989), che risente di una fresca passione per il folk (al disco collabora Ambrogio Sparagna, organettista). La svolta verso i testi in italiano si concretizza in una trilogia discografica aperta composta da Le Radici e Le Ali (1991), Storie D’italia (1993), e Una Volta Per Sempre (1995). Il forte impegno politico e sociale dei testi è costante, mentre nella band entra il tastierista e fisarmonicista Andrea Mei e iniziano collaborazioni con Antonello Salis, Mauro Pagani, Daniele Sepe, David Riondino. Fuori Dal Controllo (1997) segna il ritorno a un suono essenziale (basso-chitarra-batteria) e traccia ritratti di personaggi “eretici” della storia italiana come Giordano Bruno, Pier Paolo Pasolini, Maria Goretti. Controverso (2000) chiude il rapporto con la discografia “ufficiale”, e nella primavera 2001 i Gang danno vita al progetto live Gang City Ramblers, insieme ai Modena City Ramblers. Nel 2004 esce Nel Tempo e Oltre, Cantando, realizzato insieme alla Macina; nel 2006 viene pubblicato Il Seme E La Speranza, realizzato con il contributo della Regione Marche. Sempre nel 2006 il batterista Paolo Mozzicafreddo, nella band dal 1997, muore a soli 31 anni a causa di una malattia. Nel luglio 2008 esce il doppio dal vivo Dalla Polvere Al Cielo (Latlantide). Con Daniele Biacchessi, nel 2009 viene realizzato Il Paese Della Vergogna (Latlantide), progetto di teatro canzone. Ad aprile 2011 esce il nuovo disco La Rossa Primavera, che ha come filo conduttore i canti della Resistenza. A pochi mesi di distanza esce il live Gang e I Suoi Fratelli (Latlantide), in memoria di Paolo Mozzicafreddo. E nel gennaio 2012 con Daniele Biacchessi e Massimo Priviero, i Gang danno alle stampe Storie dell’altra Italia, progetto live che raccoglie storie della Resistenza, degli anni Settanta e dell’antimafia. Nel maggio 2012 esce Le radici e le ali 1991-2011 un album live registrato in occasione del ventennale dell’uscita del loro primo album in lingua italiana. Oggi i Gang pubblicano il loro cd di inediti Sangue e cenere, prodotto da Jono Manson.
Diplomato in Pianoforte e in Composizione Elettronica al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, Gaetano Liguori si è presto affermato come leader del gruppo Idea Trio, con cui ha tenuto più di tremila concerti, raggiungendo, con la sua musica, le più svariate realtà, suonando in piazze, festival, fabbriche, scuole, teatri e centri sociali. Vanta partecipazioni a seminari e laboratori jazz con musicisti come Steve Lacy, Roswell Rudd, Don Cherry, e Lester Bowie; ha tenuto tournée in Germania, Francia, Svizzera, Portogallo, Cuba (Festival Internazionale della Gioventù) ed è stato, inoltre, il primo musicista jazz italiano a suonare in India, Thailandia, Singapore e Malesia. Ha preso parte a numerosi viaggi di solidarietà in Eritrea, Senegal, Sahara, Amazzonia, Nicaragua, Gerusalemme e Sarajevo, dove ha suonato per Time for Peace, Beirut, per la commemorazione dell’anniversario di Sabra e Chatila e in ultimo Bagdad , Damasco,Aleppo. In teatro ha collaborato con Dario Fo, Moni Ovadia, Pamela Villoresi, Giulio Cavalli ed è abituale collaboratori degli spettacoli di teatro civile di Daniele Biacchessi. Gaetano Liguori è stato insignito del prestigioso Ambrogino d’oro della città di Milano nel 2013.
Giulio Peranzoni, nato a Milano, ha iniziato a lavorare come illustratore nei primi anni ’70. Dopo i primi esordi come vignettista della sinistra extraparlamentare nei primi anni 70, ha collaborato per i più importanti quotidiani a tiratura nazionale (la Repubblica, Corriere della Sera, l’Unità) oltre che per diverse agenzie pubblicitarie. A partire dagli anni ’90, la sua attività si rivolge principalmente nel campo editoriale, collaborando con numerose case editrici nel settore dei libri educativi e per ragazzi. Ha insegnato presso l’Istituto Europeo di Design (IED), presso la Scuola del Fumetto a Milano e presso la Scuola del Castello Sforzesco, attualmente insegna al Liceo artistico di Pisa e all’Istituto d’arte di Massa. Dal 1992 al 1998 è stato presidente dell’Associazione illustratori. Nel 2010 ha pubblicato per l’e-publisher Area51 l’e-book “E-DRAWING” in cui descrive le nuove tipologie di illustrazioni digitali nell’ambito dell’editoria elettronica. Una dettagliata analisi tra e-book in formato epub e la nuova generazione di libri in formato Apps, proseguendo successivamente ad una riflessione teorica sulla nuova illustrazione digitale e lo sviluppo del nuovo mercato delle immagini. Dal 2012 la sua attenzione è rivolta a sperimentare di coniugare “l’illustrazione dal vivo” nella realtà teatrale e proporre così il fare artistico come spettacolo indipendente dal suo prodotto. Vive e lavora a Massa Carrara.
BOOKING PER READING E SPETTACOLI
info@danielebiacchessi.it
biacchessi@gmail.com
0 A Natale fai un regalo di memoria e impegno civile.
A Natale fai un regalo di memoria e impegno civile.
Iscriviti all’Associazione Arci “Ponti di memoria”.
Tutti i contributi serviranno per realizzare progetti, festival, rassegne, laboratori didattici e workshop sulla cultura della memoria, a difesa dei valori scritti nella Costituzione italiana.
La tessera 2015 costa 30 euro annui e ha diritto a sconti e riduzioni in cinema, teatri, negozi il cui elenco trovate su www.arci.it
Inviare il bonifico di 30 euro a
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0 13 dicembre ore 21 Milano Auditorium di via Valvassori Peroni “L’eclisse della democrazia. Cronache della crisi del sistema globale da Genova a Wall Street” con Vittorio Agnoletto e Marco Fusi Ensemble.
13 dicembre ore 21
Milano Auditorium di via Valvassori Peroni
Il futuro della memoria
Organizzazione:
Associazione Ponti di memoria in collaborazione con Comune di Milano Consiglio di zona 3,
con il contributo di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia e il sostegno di Coop, Arci, Anpi, Libera, Cgil Camera del Lavoro di Milano.
“L’eclisse della democrazia. Cronache della crisi del sistema globale da Genova a Wall Street”
Vittorio Agnoletto e Marco Fusi Ensemble
L’eclisse della democrazia.
Questo spettacolo è la cronaca di un oscuramento, quello dei diritti e della democrazia, che siamo stati abituati per anni a considerare come conquiste definitivamente acquisite.
La cronaca politica più recente mostra come i cittadini siano ridotti oramai a comparse, costrette ad accettare le decisioni di tecnocrati che nessuno ha eletto: scelte imposte da mercati, borse, banche e agenzie di rating nel totale disprezzo della sovranità popolare.
Ma affinché questa cronaca sia esauriente è necessario iniziare la narrazione col G8 di Genova del 2001, ovvero con la storia della repressione del primo imponente movimento nato per contrastare la globalizzazione liberista. Inizio obbligato anche perché è in atto un tentativo di cancellare dalla memoria questo avvenimento riscrivendone la storia.
Protagonista di questo racconto non poteva essere che Vittorio Agnoletto, nel 2001 portavoce del Genoa Social Forum, noto in tutto il mondo come esponente di spicco del movimento altermondialista
Da Genova Susan George, Walden Bello, i leader del movimento erano stati chiari: se proseguirà questo modello di sviluppo fondato su una crescita senza limiti, sulla finanziarizzaizone dell’economia, su un’ineguale distribuzione delle risorse, si svilupperà una crisi sociale ed economica senza precedenti, vi sarà il ricorso alla guerra permanente per il controllo delle risorse energetiche, andrà in crisi l’equilibrio della biosfera, verrà calpestata la sovranità dei popoli.
Le previsioni di allora oggi sono realtà; come una moderna Cassandra il movimento non trovò orecchie disposte a raccogliere il suo messaggio.
Ma questa lucidità e competenza spaventarono il potere che rispose con una repressione di inaudita violenza.
Attraverso la ricostruzione dei processi genovesi emerge uno spaccato degli apparati dello stato che ne evidenzia tutta la mediocrità, la doppiezza e il servilismo dell’epoca berlusconiana. Protagonisti di questa modesta farsa sono funzionari responsabili di gravi violazioni, o semplicemente omertosi, premiati con promozioni e prebende, a cui si contrappongono servitori dello stato integri e meritevoli emarginati, messi all’angolo e umiliati a causa della loro fedeltà alla legge.
Tutto ciò spesso nell’indifferenza, se non con la connivenza, dei politici, quasi sempre impegnati a coprire i colpevoli e a criminalizzare gli onesti.
Ma è anche la storia, quasi epica, di magistrati che sono riusciti a far trionfare un po’ di giustizia, sfidando i ricatti di un potere che li ha osteggiati con ogni mezzo.
E’ obbligatorio questo racconto perché non venga rimosso dalla memoria il fatto che le critiche, le aspirazioni, le rivendicazioni di Genova sono entrate a fare parte del lessico del presente.
Per rendercene conto, basta considerare un esempio tra i tanti. I capi di stato di grandi nazioni come Francia e Germania, che allora avevano invocato la repressione, oggi richiedono a gran voce l’applicazione della Tobin Tax come rimedio ai guasti della speculazione: misura che, guarda caso, costituiva una delle più pressanti richieste del social forum.
Ma anche il linguaggio più spontaneistico delle proteste degli indignati, figli forse inconsapevoli di quel grande movimento, oggi di moda, è debitore di quell’esperienza.
Un teatro civile che non vuole però ripiegare nello sconforto della tenebra, non vuole indulgere sul gelo senza la luce della ragione.
Per quanto possa indurre alla depressione e incutere timore infatti, l’eclisse non è un evento senza ritorno.
Al contrario, per sua natura è un fenomeno transitorio: c’é ancora la possibilità che l’avvenire venga rischiarato dal sole di una democrazia finalmente compiuta.
Ciò potrà verificarsi solo come prodotto di una reazione della società civile e quindi di ciascuno di noi.
Lo spettacolo vuole anche essere un momento di riflessione, coinvolgendo il pubblico in un atto di ottimismo, di speranza e di riscossa civile e democratica: senza la pretesa di fornire risposte precostituite, ma con l’ambizione e il sogno di catalizzare le energie di chi vuole riprendersi il proprio futuro.
Assieme ai testi di Agnoletto, protagonista sul palco è la musica composta ed eseguita dal vivo da Marco Fusi, che con i suoi accenti melanconici e felici, i suoi echi etnici, gitani e jazzistici costituisce il completamento ideale di questa rappresentazione.
0 15 novembre “Mafie in pentola” di Tiziana Di Masi – “(In)canto civile” di Alfonso De Pietro
Milano, Auditorium di via Valvassori Peroni
“Il futuro della memoria”
Organizzazione: Associazione Ponti di memoria in collaborazione con Comune di Milano Consiglio di zona 3, con il contributo di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia e il sostegno di Coop, Arci, Anpi, Libera, Cgil Camera del Lavoro di Milano.
Ingresso libero a sottoscrizione a sostegno delle iniziative dell Associazione Arci Ponti di Memoria (minimo 5 euro)
PROGRAMMA
15 novembre 2014
In memoria delle vittime di mafie
Presenta Daniele Biacchessi
“Mafie in pentola” dalle 21
Tiziana Di Masi
“(In)canto civile” dalle 22,30
Alfonso De Pietro
0 4 NOVEMBRE “1914 – 1918, LA GUERRA DEGLI ULTIMI DIARIO DI UN ALPINO”
1914 – 1918, LA GUERRA DEGLI ULTIMI
DIARIO DI UN ALPINO
DANIELE BIACCHESSI
(voce narrante, regia, riduzione teatrale)
MASSIMO PRIVIERO
(voce, chitarra, canzoni)
FULVIO BELLA
(consulenza storica)
TOUR 2014
04/11/14. Milano, Auditorium di via Valvassori Peroni, “La città dei narratori, il futuro della memoria”, ore 21
10/11/14. Milano, Teatro dell’Elfo, ore 21
18/11/14 Brugherio, Teatro San Giuseppe, ore 21
PROMO DELLO SPETTACOLO
http://www.danielebiacchessi.it/laguerradegliultimi.mp3
BOOKING
info@danielebiacchessi.it
priviero@aliceposta.it
fulvio.bella@alice.it
SCRIPT
A cento anni dalla grande guerra, Daniele Biacchessi e Massimo Priviero mettono in scena “1914 – 1918, la guerra degli ultimi. Diario di un alpino”, spettacolo di teatro, letteratura e canzoni.
Pietro Antonio Bruna-Rosso, alpino classe 1896, nato a Elva in Val Maira, a ottant’anni decide di scrivere “quello che ricordo della mia vita”.
Prende in mano la penna e con la sua grafia limpida ed ordinata riempie 40 pagine di foglio protocollo.
Ed ecco scorrere davanti a noi l’immagine della sua mamma colta dalle doglie del parto mentre era in montagna a portare il pranzo al marito che falciava e che subito viene trasportata con la slitta già carica di fieno nella stalla di casa a partorire; la sua infanzia di pastore, ma soprattutto ecco presentarsi la terribile esperienza della prima guerra mondiale.
Pietro Antonio è costretto ad abbandonare le sue montagne della Val Maira, per andare a combattere in prima linea, al fronte in Veneto e Trentino.
E qui i ricordi diventano vivissimi, quasi che quel tempo fosse ancora il tempo dell’oggi. Vediamo le crudeltà della guerra, ma altresì la capacità, anche nei momenti più disperati, di non perdere l’umanità.
C’è la vita quotidiana, di un uomo che sa che può morire da un momento all’altro, ma che affronta la situazione con un proprio personale eroismo quotidiano. Un eroismo non gridato, non ideologico, non esaltato, ma vissuto con la modestia di chi sapeva che quello era, in quel momento, il suo dovere.
Ed ecco che momenti storici come la rotta di Caporetto, le battaglie sul Monte Nero, perdono ogni retorica e si presentano a noi con i fuochi in lontananza dei paesi bruciati e le granate di cannone che scoppiano al suo fianco uccidendo compagni ed amici
C’è la sua sorpresa nel vedere, una volta conquistate le trincee nemiche nei pressi di Gorizia che lì c’erano slarghi con brandine, tavolini, latrine; la scoperta di una guerra che non fa distinzione tra buoni e cattivi perché i buoni e i cattivi sono ovunque, perché gli orrori sono equamente distribuiti, come quel suo comandante che non si oppone a quei fanti che sparano contro nemici che avanzavano con le mani alzate e la bandiera bianca.
C’è la consapevolezza dell’importanza della disciplina, quella stessa che la famiglia gli aveva imposto con tremenda durezza fin da bambino, ma altresì la considerazione che se si è salvato è grazie ad un atto di insubordinazione del suo compagno che nonostante fosse vietato dal regolamento occuparsi dei feriti, lo porta in spalla al sicuro sul monte, prima di tornare a combattere.
C’è la prigionia in Ungheria, i ricoveri in ospedale, la faticosa avventura del ritorno in Italia.
C’è la pace con il suo carico di speranze deluse, e l’ emigrazione clandestina in Francia da solo prima, poi con la moglie, per ricordarci, anche se oggi fingiamo di non sapere, che siamo stati anche noi per molti anni emigranti clandestini in terre straniere.
Ma come sottofondo a tutto ciò, emerge con forza incedibile che esce da ogni pagina, un profondo amore per il suo paese Elva, per la casa dei suoi avi, per la sua lingua l’occitano, lingua che ha sempre coltivato e parlato.
E c’è l’amore per il sapere, per la poesia. L’orgoglio per una vita libera ed onesta.
BIOGRAFIE
Daniele Biacchessi, giornalista e scrittore. Caporedattore di Radio24-Il Sole24ore.Premio Cronista 2004 e 2005 per il programma “Giallo e nero”. Premio “Raffaele Ciriello” 2009 per il libro “Passione reporter”. Premio Unesco 2011 per lo spettacolo “Aquae Mundi” con Gaetano Liguori.
Ha pubblicato decine tra libri, prefazioni e interventi. “La fabbrica dei profumi” (Baldini&Castoldi,1995), “Fausto e Iaio” (Baldini&Castoldi, 1996), “Il caso Sofri” (Editori Riuniti, 1998), “L’ambiente negato” (Editori Riuniti,1999), “10,25 cronaca di una strage” (Gamberetti, 2000), “Il delitto D’Antona” (Mursia, 2001), “Un attimo..vent’anni” (Pendragon, 2001), “Ombre nere” (Mursia, 2002), “Punto Condor. Ustica, il processo” (Pendragon,2002), “L’ultima bicicletta, il delitto Biagi” (Mursia, 2003), “Cile 11 settembre 1973? (Franco Angeli, 2003), “Vie di fuga. Storie di clandestini e latitanti” (Mursia 2004), “Roberto Franceschi: processo di polizia” (Baldini Castoldi Dalai,2004), “Walter Tobagi. Morte di un giornalista.” (Baldini Castoldi Dalai, 2005), “Una stella a cinque punte. Le inchieste D’Antona e Biagi” (Baldini Castoldi Dalai, 2007), “Il paese della vergogna” (Chiarelettere, 2007), “Fausto e Iaio, trent’anni dopo”, capitolo “I fatti” (Costa&Nolan, 2008), “Passione reporter” (Chiarelettere, 2009),”Attentato imminente”, prefazione al libro di Simona Mammano e Antonella Beccaria (Stampa Alternativa, 2009), “Per non dimenticare, il teatro civile di Daniele Biacchessi (Associazione LaLokomotiva, 2010), “Maledetta fabbrica” a cura di Simona Mammano, capitolo sulle morti bianche (Stampa Alternativa, 2010), “Teatro civile, nei luoghi della narrazione e dell’inchiesta” (Edizioni Ambiente collana Verdenero inchieste, 2010),”Orazione civile per la Resistenza” (2012, Promomusic), “Enzo Tortora, dalla luce del successo al buio del labirinto” (2013, Aliberti), “I narratori della memoria” (Vololibero, 2013), “Giovanni e Nori, una storia di amore e di Resistenza” (Laterza, 2014).
Nel 2001 scrive e dirige il docufilm “Il filo della memoria” (montaggio di Gianfranco Vietti), sui familiari delle vittime delle stragi e del terrorismo.
Daniele Biacchessi é autore, regista e interprete di teatro narrativo civile.
“1914-1918. La guerra degli ultimi. Diario di un alpino” (2013) con Daniele Biacchessi e Massimo Priviero.
“Giovanni e Nori, una storia di amore e Resistenza” (2014) con Gang e Gaetano Liguori.
“La storia e la memoria” (2004) , “Fausto e Iaio, la speranza muore a 18 anni” (2005), “La Fabbrica dei profumi. Il racconto di Seveso” (2006), “Storie d’Italia. I diari” (2006), “Punto zero, frammenti di underground americano” (2008), “Piazza Fontana, il giorno dell’innocenza perduta” (2009), Ustica Punto Condor” (2011), con il sassofonista Michele Fusiello.
“Orazione civile per la Resistenza” (2011) in solista. “Orazione civile per la Resistenza – La rossa primavera” (2012) con Marino e Sandro Severini dei Gang e Michele Fusiello. “Roberto Franceschi. Processo di polizia” (2005), “Quel giorno a Cinisi. Storia di Peppino Impastato” (2006),”Aquae Mundi, l’acqua è un bene comune” con il pianista Gaetano Liguori.
“Il paese della vergogna” e “Passione reporter” con Marino e Sandro Severini dei Gang.
“I ventitré giorni della città di Alba” (2007) e “Il sogno e la ragione. Storie del ’68?, con Gaetano Liguori e Michele Fusiello.
“Il lavoro rende liberi” (2010) con il cantautore Andrea Sigona e con l bluesman Daniele Tenca e Haggy Vezzano..
“Cento passi contro la mafia” (2010) con Tiziana Di Masi e Gaetano Liguori.
“Storie dell’Altra Italia” (2010) con Gang e Massimo Priviero.
“Il sogno italiano” (2013) con Massimo Priviero, Tiziana Di Masi, Gaetano Liguori, Michele Fusiello.
In forma di solo reading, ha scritto “Luigi Tenco, morte di un cantautore” e “Le crepe della memoria” per le vittime del terremoto dell’Aquila.
Nato all’inizio degli anni ’60 sul litorale veneziano, Massimo Priviero vive e cresce a Jesolo. La prima parte della sua vita si divide tra vagabondaggi europei da menestrello di strada, studi universitari e musicali (è per esempio laureato in Filosofia Politica) e lavori di varia natura. Trasferitosi a Milano dopo aver firmato per Warner Music, alla fine del 1988 pubblica con successo “San Valentino”. Nel 1990 esce “Nessuna resa mai”, un album magico la cui titletrack diventa una sorta di manifesto esistenziale. Pubblicato con successo anche in numerosi paesi europei, si avvale della prestigiosa produzione di “Little” Steven Van Zandt, leggendario chitarrista e coproduttore dei grandi album di Springsteen. Priviero, impegnato in questi anni anche sul fronte “sociale”, è per esempio l’artista italiano testimonial di “Sos Racisme”. Nel 1992 pubblica “Rock in Italia”, a cui fanno seguito nel ’94 e nel ’98 rispettivamente “Non mollare” e “Priviero”. Il viaggio prosegue in grande equilibrio tra le due anime dell’artista, quella più “rock d’autore” e quella più da “storyteller”. Nel 2000 esce “Poetika”, nel 2003 “Testimone” e nel 2006 “Dolce Resistenza”, album di grandi riscontri e di elevata forza artistica, poetica e vocale che si traduce in tour e concerti di grande impatto emozionale e che in qualche modo fa da spartiacque alla sua carriera. Un lavoro particolare sarà poi “Rock and Poems”, 2007, dove l’artista ribalta a suo modo grandi classici dei ’60 -’70: da Dylan a Waits, a Fogerty e tanti altri. Nel 2009 esce l’antologia reincisa “Sulla strada”, pubblicata anche in Germania e in Austria. Nella primavera del 2010, esce il tanto atteso primo live ufficiale con DVD allegato intitolato “Rolling live”. L’album, oltre ad entrare nelle top delle classifiche ufficiali di vendita, è contemporaneo all’uscita di un libro/biografia scritto dal giornalista Matteo Strukul, che avrà successive ristampe. Il titolo, neanche a dirlo, “Nessuna Resa Mai. La strada, il rock e la poesia di Massimo Priviero”. In seguito, Massimo ha messo in scena e portato in tour gli spettacoli teatrali di musica e teatro civile “Dall’Adige al Don. Viaggio nella memoria”, insieme allo scrittore Roberto Curatolo e, successivamente, insieme al giornalista-scrittore Daniele Biacchessi e ai Gang, le “Storie dell’Altra Italia”. I riconoscimenti di critica e di pubblico gli hanno fatto conseguire in carriera svariati premi (come il “Lunezia” e l'”Enriquez”), nonostante l’artista si sia sempre tenuto lontano dall’inseguirli. Nel 2012 esce “Folkrock”, realizzato insieme al violinista Michele Gazich, un viaggio acustico che rilegge, rivisita e reinventa canzoni immortali del secondo novecento. Ad inizio ottobre del 2013 esce il nuovo album di inediti intitolato “Ali di Liberta’”, vero manifesto non solo della sua musica ma anche di un vero e proprio modo di stare al mondo, fatto di forza esistenziale e di poesia.
Fulvio Bella è nato a Milano nel 1950. Pur avendo svolto fin dalla prima giovinezza una intensa attività nel mondo sindacale (è stato membro dell’esecutivo di fabbrica della Pirelli dal 1971 al 1975), della politica (funzionario del Pci con vari incarichi) dell’amministrazione comunale (vicesindaco nella città di Brugherio) e ora della cooperazione (membro del cda di Coop Lombardia) non ha mai smesso di occuparsi della sua vera passione: la letteratura. Da sempre tiene diari, collabora a riviste, scrive poesie, racconti e libri di viaggio. Nel dicembre del 2010 con la poesia “direbbe Raboni” si è classificato primo al concorso nazionale di poesia “Francesco Chirico” patrocinato dalla Regione Calabria e promosso dall’Associazione “incontriamoci sempre”
Nell’agosto del 2011 con la poesia “Battaglia navale” si è classificato primo al concorso internazionale di poesia “Di verso in verso” organizzato dal comune di Crognaleto (TE) nella sezione Menzioni Speciali. Il 24 novembre 2011 si è classificato primo al VI premio internazionale Gaetano Cingari indetto dalla casa editrice Leonida con la silloge poetica “nel vetro incandescente del mio vivere” Con la fiaba “Zagabum” ha vinto il premio premio al concorso “Nonni e nipoti” organizzato dall’Università della terza età di Brugherio e patrocinato dalla locale sede dei Lyons e con “Lettera a Corrado” è arrivato terzo al concorso “Lettere dal cassetto” organizzato dal Festival delle lettere. Ad aprile 2012 è stato tra i segnalati dalla giuria nel concorso “Fortunato Pasqualino” organizzato dal comune di Butera (CL) con il racconto “la signora Sara” e nel concorso “Mario Ferrario, immagini da leggere” organizzato dal comune di Cernusco Lombardone (Lecco) con la poesia “rihinia” A dicembre 2012 è uscito per conto dell’Associazione Culturale Carta e Penna, come silloge poetica finalista della selezione editoriale indetta dall’Associazione nel 2012, il libro “Cincischiando, poesie un po’ serie e un po’ no”.
0 Riparte la campagna di tesseramento 2015 dell’Associazione Arci “Ponti di memoria”
Riparte la campagna di tesseramento 2015 dell’Associazione Arci “Ponti di memoria”. La tessera 2015 costa 30 euro annui per vecchi e nuovi soci e ha diritto a sconti e riduzioni in cinema, teatri, negozi il cui elenco trovate su http://www.arci.it
Inviare il bonifico di 30 euro a
ASSOCIAZIONE PONTI DI MEMORIA
CARIPARMA MILANO AGENZIA 42
IBAN IT62I0623009798000063463191
Il bonifico all’associazione Arci “Ponti di Memoria” si può effettuare attraverso sportello bancario, conto corrente on line, bancoposta online, paypal verso conto corrente su http://www.paypal.com, paypal verso paypal su http://www.paypal.com (account Daniele Biacchessi info@danielebiacchessi.it).
Dopo l’iscrizione confermate a info@danielebiacchessi.it con vostro nome, cognome, dati anagrafici e recapiti.
Senza i vostri dati e la vostra mail ci è difficile inviarvi le comunicazioni e le tessere dell’associazione.
Tutti i contributi dei soci e dei simpatizzanti dell’associazione Arci Ponti di memoria serviranno per realizzare progetti, festival, rassegne, laboratori didattici e workshop sulla cultura della memoria, a difesa dei valori scritti nella Costituzione italiana.
http://pontidimemoria.it
0 25 ottobre ore 21 “Il futuro della memoria” Daniele Tenca, Heggy Vezzano, Daniele Biacchessi
25 ottobre ore 21
Milano, auditorium di via Valvassori Peroni
“Il futuro della memoria”
Organizzazione
Associazione Ponti di Memoria in collaborazione con Comune di Milano Consiglio di zona 3,
con il contributo di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia e il sostegno di Coop, Arci, Anpi, Libera, Cgil Camera del Lavoro di Milano
IL LAVORO RENDE LIBERI
Daniele Biacchessi (voce narrante, testo, regia)
Daniele Tenca (voce, chitarra acustica, stompbox)
Heggy Vezzano (chitarra elettrica)
SCRIPT
“Arbeit macht frei”, il lavoro rende liberi.
Lo avevano scritto i nazisti sul cancello d’entrata del campo di sterminio nazista di Auschwitz.
Molti anni dopo, quella frase assume certamente un significato diverso, ma nel nostro paese si continua a morire di lavoro.
Centinaia di migliaia le persone ferite.
E centinaia di uomini e donne uccisi da macchinari, caduti da impalcature traballanti e gru non a norma nei cantieri edili, fulminati da cavi di alta tensione, bruciati dentro silos, ustionati da esplosioni di altiforni, investiti da autovetture o camion su strade e autostrade del nostro paese, morti mentre prestavano soccorso sopra elicotteri, travolti da pale meccaniche, trattori, attrezzi di ogni genere, intossicati da sostanze chimiche.
Quelle raccontate da Daniele Biacchessi, Daniele Tenca e Heggy Vezzano sono storie di uomini e donne colpiti in un momento normale della vita, intenti a compiere uno dei normali movimenti del lavoro quotidiano. Sono storie di uomini e donne rimasti uccisi da regole non rispettate e da leggi mai applicate.
Il veicolo di comunicazione musicale utilizzato è il blues, da sempre il linguaggio dell’anima, dello sfruttamento, della difficoltà, delle sconfitte, più spesso individuali, in questo caso, nelle canzoni e negli accompagnamenti, strumento di diffusione di un disagio quotidiano e di una lotta che diventa collettiva per sopravvivere al Nuovo Ordine Mondiale.
BIOGRAFIE
Daniele Tenca, musicista e cantautore. Con i dischi “Blues for the Working Class” (2010), ed il successivo Live, e “Wake Up Nation” (2013), ha messo il Blues a servizio delle problematiche più che mai attuali quali: il lavoro nero, la precarietà, le morti bianche, le discriminazioni sociali, rivolgendo l’attenzione alla situazione economico-sociale dei nostri giorni, dove la crisi e le difficoltà economiche sembrano persino soffocare la rabbia e la necessità di ribellarsi. Testi e musica senza sconti per svegliare le coscienze addormentate di questo terzo millennio. I Tour che hanno fatto seguito alle pubblicazioni hanno portato Daniele Tenca e la Blues for the Working Class Band ad esibirsi su prestigiosi palchi nazionali, nei principali Festival Blues, ed internazionali, rappresentando ad esempio l’Italia come unica Band partecipante all’International Blues Challenge di Memphis nel 2011, o alla Bowery Electric di New York, oppure presentando il loro blues al leggendario Stone Pony di Asbury Park, New Jersey, USA, nell’ambito del “Light of Day Asbury Park”, che nel corso degli ultimi anni ha visto protagonisti artisti quali Bruce Springsteen, Willie Nile, Jesse Malin, Joe D’Urso, Joe Grushecky, Jakob Dylan, Darlene Love.
Nel 2011 Daniele Tenca ha vinto il Premio MEI “Fuori dal Controllo”, ideato da Marino Severini dei Gang.
Daniele Tenca ha inoltre concluso a Febbraio 2012 la collaborazione con il bluesman sardo Francesco Piu, con il quale ha firmato, come autore dei testi e in parte compositore, 6 dei brani che compongono l’Album di Piu “Ma Moo Tones”, prodotto da Eric Bibb.
Heggy Vezzano, chitarrista e compositore. Matrice blues-rock ma influenze soul, funky, e black music più in generale, da decenni a supporto di artisti nazionali ed internazionali, tra i quali ricordiamo Andy J. Forest, Otis Clay, Syl Johnson, Denise La Salle, Malina Moye, Sugar Blue, con i quali sale sui sui palchi più prestigiosi del Blues italiano (Umbria Jazz, Narni Black Festival, Porretta Soul tra gli altri). Collabora con Daniele Tenca dal 2010 nella Blues for the Working Class Band e, sempre dal 2010, entra a far parte della Smoke Orchestra, la band in tour con Nina Zilli.
Daniele Biacchessi, giornalista e scrittore. Caporedattore di Radio24-Il Sole24ore.Premio Cronista 2004 e 2005 per il programma “Giallo e nero”. Premio “Raffaele Ciriello” 2009 per il libro “Passione reporter”. Premio Unesco 2011 per lo spettacolo “Aquae Mundi” con Gaetano Liguori. Ha pubblicato decine tra libri, prefazioni e interventi. “La fabbrica dei profumi” (Baldini&Castoldi,1995), “Fausto e Iaio” (Baldini&Castoldi, 1996), “Il caso Sofri” (Editori Riuniti, 1998), “L’ambiente negato” (Editori Riuniti,1999), “10,25 cronaca di una strage” (Gamberetti, 2000), “Il delitto D’Antona” (Mursia, 2001), “Un attimo..vent’anni” (Pendragon, 2001), “Ombre nere” (Mursia, 2002), “Punto Condor. Ustica, il processo” (Pendragon,2002), “L’ultima bicicletta, il delitto Biagi” (Mursia, 2003), “Cile 11 settembre 1973″ (Franco Angeli, 2003), “Vie di fuga. Storie di clandestini e latitanti” (Mursia 2004), “Roberto Franceschi: processo di polizia” (Baldini Castoldi Dalai,2004), “Walter Tobagi. Morte di un giornalista.” (Baldini Castoldi Dalai, 2005), “Una stella a cinque punte. Le inchieste D’Antona e Biagi” (Baldini Castoldi Dalai, 2007), “Il paese della vergogna” (Chiarelettere, 2007), “Fausto e Iaio, trent’anni dopo”, capitolo “I fatti” (Costa&Nolan, 2008), “Passione reporter” (Chiarelettere, 2009),”Attentato imminente”, prefazione al libro di Simona Mammano e Antonella Beccaria (Stampa Alternativa, 2009), “Per non dimenticare, il teatro civile di Daniele Biacchessi (Associazione LaLokomotiva, 2010), “Maledetta fabbrica” a cura di Simona Mammano, capitolo sulle morti bianche (Stampa Alternativa, 2010), “Teatro civile, nei luoghi della narrazione e dell’inchiesta” (Edizioni Ambiente collana Verdenero inchieste, 2010),”Orazione civile per la Resistenza” (2012, Promomusic), “Enzo Tortora, dalla luce del successo al buio del labirinto” (2013, Aliberti), “Giovanni e Nori, una storia di amore e di resistenza” (Laterza 2014). Nel 2001 scrive e dirige il docufilm “Il filo della memoria” (montaggio di Gianfranco Vietti), sui familiari delle vittime delle stragi e del terrorismo. Daniele Biacchessi é autore, regista e interprete di teatro narrativo civile. “La storia e la memoria” (2004) , “Fausto e Iaio, la speranza muore a 18 anni” (2005), “La Fabbrica dei profumi. Il racconto di Seveso” (2006), “Storie d’Italia. I diari” (2006), “Punto zero, frammenti di underground americano” (2008), “Piazza Fontana, il giorno dell’innocenza perduta” (2009), Ustica Punto Condor” (2011), con il sassofonista Michele Fusiello. “Giovanni e Nori, una storia di amore e di Resistenza” (2014) con Gang e Gaetano Liguori. “1914 – 1918. La guerra degli ultimi. Diario di un alpino” (2014) con Massimo Priviero. “Orazione civile per la Resistenza” (2011) in solista. “Orazione civile per la Resistenza – La rossa primavera” (2012) con Marino e Sandro Severini dei Gang e Michele Fusiello. “Roberto Franceschi. Processo di polizia” (2005), “Quel giorno a Cinisi. Storia di Peppino Impastato” (2006),”Aquae Mundi, l’acqua è un bene comune” con il pianista Gaetano Liguori. “Il paese della vergogna” e “Passione reporter” con Marino e Sandro Severini dei Gang. “I ventitré giorni della città di Alba” (2007) e “Il sogno e la ragione. Storie del ’68″, con Gaetano Liguori e Michele Fusiello. “Il lavoro rende liberi” (2010) con il cantautore Andrea Sigona e con Daniele Tenca e Haggy Vezzano. “Cento passi contro la mafia” (2010) con Tiziana Di Masi e Gaetano Liguori. “Storie dell’Altra Italia” con Gang e Massimo Priviero. In forma di solo reading, ha scritto “Luigi Tenco, morte di un cantautore” e “Le crepe della memoria” per le vittime del terremoto dell’Aquila.
0 CULTURA CONTRO LE MAFIE”, PREMIATE AL MEI DI FAENZA
“CULTURA CONTRO LE MAFIE”, PREMIATE AL MEI DI FAENZA”
LE ECCELLENZE ITALIANE DELL’IMPEGNO CIVILE
Un riconoscimento innovativo, ideato da Arci Ponti di Memoria con Mei e Associazione DaSud.
“È l’inizio di un percorso a fianco delle principali associazioni
che lottano contro le mafie, da nord a sud”
È stato assegnato domenica 28 settembre a Faenza (Ravenna), nella giornata finale del Mei – Meeting delle Etichette Indipendenti (20.ma edizione), il Premio Cultura contro le Mafie, ideato da Mei, Arci Ponti di Memoria e Antimafie daSud. Il Premio consiste in un riconoscimento a donne e uomini di cultura (attori, musicisti, artisti, giornalisti e scrittori) che hanno lavorato sui temi della memoria e dell’impegno antimafia.
L’associazione Arci Ponti di Memoria ha premiato Giulio Cavalli, attore da anni impegnato nella lotta alle mafie al Nord e finito sotto scorta per le minacce di morte da parte delle organizzazioni mafiose; Gaetano Liguori, musicista jazz e coautore di numerosi spettacoli di teatro civile; Luca Maciacchini, cantastorie e autore dello spettacolo dedicato a Giorgio Ambrosoli; Tiziana Di Masi, protagonista di “Mafie in pentola” sui prodotti di Libera Terra dai terreni confiscati alle mafie; la scrittrice e giornalista Adele Marini, per aver raccontato in alcuni libri le infiltrazioni della ‘ndrangheta a Milano; il cantautore Alfonso De Pietro, che attraverso le sue canzoni narra alcuni protagonisti dell’antimafia come Peppino Impastato e don Giuseppe Diana.
La premiazione, che si è tenuta nello splendido teatro Masini, è stata l’occasione per gli artisti di lanciare un appello ad un’antimafia quotidiana, che non si nutra di eroi e non sia delegata esclusivamente a chi è schierato in prima linea ed esposto agli attacchi delle organizzazioni criminali; un’antimafia fatta di relazioni “normali” e di azioni etiche individuali. Allo stesso tempo, è emersa la necessità di raccontare la quotidianità mafiosa: “Non solo i boss, ma anche i deboli” ha evidenziato durante la premiazione Giulio Cavalli.
Daniele Biacchessi fondatore e presidente di Arci Ponti di Memoria, sottolinea come l’associazione, nata per difendere la memoria storica dei grandi fatti italiani, abbia inserito tra i propri capisaldi la lotta alle mafie attraverso l’utilizzo di forme artistiche (musica, teatro, cinema, arti visive e letteratura).
“Si tratta – afferma Biacchessi, giornalista d’inchiesta e autore di decine di spettacoli di teatro civile – di una scelta importante e strategica per la vita di un’associazione come la nostra, che riunisce tutte quelle eccellenze che promuovono la memoria e l’impegno civile. Ed era ovvio che prima o poi avremmo incrociato le nostre attività con quelle del Mei e dell’associazione Antimafie daSud. Così è nato il premio ‘Cultura contro le mafie’, il primo nel suo genere”.
“A Faenza abbiamo premiato quegli artisti che hanno raccontato le storie delle cooperative che producono generi alimentari nei campi confiscati ai boss come Tiziana Di Masi, attori che girano con la scorta come Giulio Cavalli, musicisti poliedrici come Gaetano Liguori con oltre 40 anni di jazz di impegno civile, cantautori come Alfonso De Pietro e alchimisti del teatro canzone come Luca Maciacchini, fino a scrittrici come Adele Marini. Ed è solo l’inizio di un percorso – conclude Biacchessi – che intendiamo proseguire a fianco delle principali associazioni che lottano contro le mafie, a nord e a sud”.
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L’associazione Arci Ponti di Memoria è la prima rete nazionale composta da operatori culturali e spettatori impegnati nel recupero della memoria italiana, delle pagine troppo spesso dimenticate della storia contemporanea italiana. Riunisce come soci e simpatizzanti musicisti, attori, narratori, registi, giornalisti, scrittori, associazioni, teatri, operatori, spettatori, cittadini. Realizza un grande progetto di democrazia partecipata per diffondere e promuovere la cultura della memoria italiana attraverso festival di musica, cinema, teatro, arti visive, workshop didattici, rassegne letterarie, iniziative editoriali (libri, cd, dvd). Promuove operazioni culturali in difesa dei valori scritti nella nostra Costituzione e quelli fondanti della Resistenza, in ricordo delle vittime delle stragi che hanno insanguinato il nostro paese (Portella della Ginestra, piazza Fontana, piazza della Loggia, Questura di Milano, Italicus, Stazione di Bologna, Rapido 904), in memoria delle vittime di omicidi politici che a oggi non hanno avuto alcuna giustizia, in onore delle tante vittime uccise dalle mafie. Organizza iniziative culturali che possano contribuire a diffondere la cultura della legalità contro la criminalità, la difesa e il rispetto dell’ambiente, il contrasto di ogni forma di razzismo e discriminazione, la dignità dei lavoratori. Esporta in tutta Italia il format “La città dei narratori”, una carovana viaggiante composta da spettacoli di teatro di narrazione e “teatro civile”, set di canzone d’autore, rock, jazz, blues, musica etnica, rassegne cinematografiche, mostre, performance, reading letterari, laboratori didattici.
Al progetto dell’associazione Arci Ponti di Memoria hanno aderito Daniele Biacchessi, Massimo Priviero, Gaetano Liguori, Michele Fusiello, Gang, Cisco, Giulio Cavalli e Bottega Mestieri Teatrali, Parto delle nuvole pesanti, Tete de bois, Gabriele Vacis, Materiali Sonori, Roberto Cavosi, FEV, Corte dei miracoli, Luca Toccaceli, Manuel Ferreira e Alma Rosè, Ulderico Pesce, Tiziana Di Masi, Ezio Guaitamacchi, Giordano Sangiorgi e Mei, Claudio Fucci e Volo Libero, Andrea Sigona, Settegrani, Vittorio Agnoletto, Filippo Andreani, Alfonso De Pietro, Roberto Durkovic, Rosario Pantaleo, Ugo Capezzali, Luca Maciacchini, Marco Oldani “Reb”, Giuliano Mori, Compagnia del Melarancio, Casa editrice Moby Dick, Ilaria Ramoni, Letizia Bernazza, Tiziana Pesce, Laura Tussi, Fabrizio Cracolici, Carmelo Pecora, Elena Invernizzi, Stefano Paolocci, Manlio Beligni, Fabrizio Mandorlini, Adele Marini, Paolo Monesi, Scala minore napoletana, Simone Saccucci, Matteo Passante, Marco Moriconi, Rosa La Guardia e Info giovani di Genzano e molti altre realtà importanti come l’associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica, associazioni culturali radicate nel territorio, spettatori e cittadini.
Associazione Arci Ponti di memoria Line up
Presidente e tesoriere: Daniele Biacchessi
Vicepresidenti Massimo Priviero e Gaetano Liguori
Segretario organizzativo Giuliano Mori
Consiglieri: Tiziana Di Masi – Ezio Guaitamacchi
Ufficio stampa: Andrea Guolo
Social network: Piero Gatti
INFO
UFFICIO STAMPA
Andrea Guolo (338-2712616)